Editoriale

«Op cit» compie cinquant’anni, una sorta di record date le condizioni difficili della pubblicistica sull’arte, l’architettura e il design; ai fini di ricordare e di continuare possibilmente il percorso del periodico, è utile riprendere alcuni punti dell’editoriale che scrivemmo nel primo numero uscito nel settembre del 1964. In esso si leggeva:
«Il programma di questa rivista è di offrire una selezione della critica d’arte figurativa contemporanea. Intendiamo per selezione non una scelta esaustiva di tutto quanto si pubblica intorno alle arti visive – cómpito per il quale non siamo sufficientemente attrezzati – ma una esposizione dell’attività critica, soprattutto metodologica, ottenuta mediante l’esame di alcuni temi di maggiore interesse attuale.

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